Luca Nicolai, classe 1989, capitano della Virtus San Giustino per la prima stagione. Luca è un giocatore di quelli che tutti gli allenatori vorrebbero: forte fisicamente, dinamico, tatticamente molto intelligente, quasi universale e probabilmente adatto a categorie superiori rispetto alla Serie D. Per non parlare poi dell’aspetto caratteriale: ragazzo disponibile, sempre presente, primo ad arrivare ed ultimo ad andarsene. All’età di 30 anni è arrivato ad indossare la fascia di capitano di questa squadra e ne è diventato uno dei più importanti leader, che seppure molto silenzioso, trascina i compagni partita dopo partita.
In vista del big match in programma venerdì 6 marzo contro la Capolista del girone, la Polisportiva Arca, abbiamo intervistato Nicolai, chiedendogli visto anche il momento d’oro che la squadra sta attraversando.
D. “Venerdì, in casa, il big match contro la Pol. Arca capolista. Quali sono le tue sensazioni per la sfida?”
R. “Noi veniamo da una striscia di quattro vittorie consecutive e non mancheranno di certo gli stimoli visto che giochiamo contro la capolista. Le sensazioni sono di poter fare davvero un ottima partita”.
D. “La Squadra sta attraversando un buon periodo di forma. Cos’è che ha fatto scoccare la scintilla in voi?”
R. “Dicamo che allenamento dopo allenamento e soprattutto partita dopo partita ci siamo compattati sempre di più e ora siamo più squadra rispetto all’inizio della stagione. Poi sicuramente i risultati positivi aiutano”.
D. “Rispetto allo scorso anno, quando ricoprivi prevalentemente il ruolo di centrale difensivo, in questa stagione hai svariato su più fronti trovando anche la rete con più continuità. Tu in quale ruolo ti trovi meglio?”
R. “Negli anni ho ricoperto tutti i ruoli. All’inizio della mia carriera partivo da pivot, poi sono passato laterale e da tre anni gioco come centrale difensivo (tra l’altro, in questo ruolo, mi ci ha messo il mister Aliberti, tre anni fa, quando ci siamo conosciuti e mi allenava al Real Atletico Roma).
Lo scorso anno ho giocato da ultimo, ma con compiti solo difensivi. Quest’anno, invece, abbiamo cambiato sistema di gioco e anche giocando dietro ho la possibilità di inserirmi in avanti. Per quanto riguarda i ruoli, dove sono chiamato in causa io gioco. Se ci fosse bisogno di sacrificarsi per la squadra potrei giocare anche in porta”.
D. “Ha un peso particolare quella fascia al braccio? Ci sono momenti in cui la senti più pesante?”
R: “E’ un onore ed un orgoglio indossarla. Magari con le parole non sono molto bravo, ma cerco da capitano di trasmettere la voglia di lottare e giocare tutta la gara senza perdermi in discussioni e provocazioni degli avversari. Cerco di trascinare la squadra in campo più con i fatti che con le parole”.
D. “Che rush finale ci aspetta per questa stagione?”
R. “I propositi sono buoni. Sono come otto finali e dobbiamo giocarle tutte con la voglia di vincerle. A fine campionato tireremo le somme. C’è sicuramente un po’ di rammarico per il girone d’andata ma ormai dobbiamo guardare avanti”.
D. “Cosa deve fare la Virtus per ottenere il massimo in queste otto partite?”
R. “Dobbiamo giocare da squadra e preparare le partite come abbiamo fatto in queste ultime settimane. Mi ripeto, sono otto finali e dobbiamo fare tutti il massimo. Siamo tutti importanti per la squadra”.
D. “Per concludere…”
R. “Ovviamente Forza Virtus!”
Ufficio Stampa Virtus San Giustino
Intervista di Stefano Francesconi